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Punteggio GMAT: cosa si intende per buon risultato nel 2025

📅 24 Luglio 2025⏱️ 8 min di lettura✍️ Giulio

Punteggio GMAT: soglie richieste dalle business school, media punteggi, target per i top MBA e come interpretare davvero il tuo risultato senza ansia.

Punteggio GMAT - Soglie e target per MBA

Quando senti parlare di “punteggio GMAT”, probabilmente ti scatta subito un pensiero: “Il mio sarà abbastanza alto per entrare nella business school che sogno?”. È una domanda legittima, perché il punteggio GMAT è uno degli ostacoli più temuti da chi punta a un MBA o a un master internazionale. Eppure, dietro quei numeri c'è molto più di una semplice soglia da raggiungere. In questo articolo, voglio accompagnarti dentro il significato reale di un buon punteggio GMAT, spiegarti le soglie richieste dalle business school e aiutarti a interpretare senza ansia il risultato che hai ottenuto o che stai per ottenere. Perché il punteggio è importante, certo, ma non è l'unica cosa che conta per costruire il tuo futuro.

Come funziona il punteggio e cosa significa

Chi si avvicina per la prima volta al GMAT spesso rimane spiazzato dalla mole di numeri, scale e punteggi di questo test. Eppure, capire come funziona il punteggio GMAT è il primo passo per affrontare l'esame con la giusta mentalità. Il punteggio complessivo varia da 200 a 800 punti ed è frutto della somma di diverse sezioni: Quantitative, Verbal, Integrated Reasoning e Analytical Writing. Ma non tutti questi punteggi hanno lo stesso peso.

La parte più osservata dalle business school è quella “Total Score”, che oscilla tipicamente tra 400 e 750 nella maggior parte dei candidati. Un dato interessante? Anche chi sogna scuole top non ha bisogno per forza di un 800: nella realtà, pochissimi lo raggiungono. In genere, già sopra i 650 si può competere per molti programmi di buon livello.

Immagina il punteggio GMAT come il voto di maturità: è importante, ma non racconta tutta la storia di chi sei. Le scuole cercano anche il tuo percorso professionale, le esperienze internazionali, le soft skills. È per questo che fissarsi solo sul numero può diventare un ostacolo più psicologico che reale.

Vuoi scoprire cosa significa davvero avere un buon punteggio GMAT?

Cosa significa avere un buon punteggio GMAT

Spesso mi viene chiesto: “Ma qual è davvero un buon punteggio GMAT?”. E la verità è che non esiste una cifra magica valida per tutti. Per qualcuno, un buon punteggio può essere 600, per altri non basta nemmeno 700. Tutto dipende dal tuo obiettivo, dalla business school che sogni e dal profilo complessivo che presenti.

Prendiamo ad esempio le business school più competitive: in scuole come Harvard o INSEAD, la media dei punteggi GMAT degli ammessi supera spesso i 710-730. Ma questo non significa che sotto quei numeri non ci sia speranza. Al contrario, molte scuole valutano il profilo nel suo insieme, considerando esperienze lavorative, studi precedenti, leadership, attività extracurriculari.

C'è anche un aspetto psicologico da non sottovalutare: chi punta al GMAT spesso entra in un loop di ansia da punteggio. È normale, ma ricordati che il tuo valore non si misura solo in numeri. Un buon punteggio GMAT è quello che ti permette di rientrare nelle soglie medie della scuola che desideri, senza sacrificare la tua serenità o il tuo equilibrio.

Se vuoi un consiglio pratico, studia le statistiche delle scuole a cui sei interessato. Spesso pubblicano la “class profile” con punteggi medi e range. E confronta quei numeri con il tuo curriculum complessivo. Potresti scoprire che sei già più competitivo di quanto credi.

Soglie richieste dalle migliori business school

Arriviamo alla domanda più temuta: “Che punteggio GMAT serve per entrare nelle migliori business school?” La risposta non è uguale per tutti, ma conoscere le medie e i range ti aiuta a orientarti.

Ecco una panoramica aggiornata basata sui dati ufficiali disponibili aggiornati al 2025. I valori indicano la media (o mediana) e il range dove si colloca circa l'80% degli ammessi (Business School - Media/Mediana GMAT - Range 80% degli ammessi):

  • Harvard Business School - 740 (mediana) - 700/770
  • Stanford GSB - 738 (mediana) - 630/790
  • Wharton (UPenn) - 733 (media) - 690/770
  • INSEAD - 710 (media) - 670/750
  • London Business School - 710 (media) - 600/780
  • IE Business School - 680 (media) - Non dichiarato
  • SDA Bocconi (Italia) - 665 (media) - 550/760

Questi numeri non devono spaventarti. Si tratta di **medie**, non di soglie minime invalicabili. Ci sono sempre casi di candidati ammessi con punteggi più bassi grazie a profili particolarmente forti in altri aspetti, come carriera internazionale, leadership o esperienze imprenditoriali.

Punteggi richiesti in Italia ed Europa

Guardando all'Europa, le soglie tendono a essere leggermente più basse rispetto agli Stati Uniti. INSEAD, pur essendo una delle scuole top mondiali, ha una media intorno a 710, con molti studenti ammessi anche sotto il 670 se il resto del profilo è solido. IE Business School si posiziona intorno a 680, ma non dichiara un range ufficiale, proprio perché valuta molto il candidato nella sua totalità. In Italia, SDA Bocconi ha una media di circa 665, con candidati ammessi anche con punteggi inferiori a 620, specie se accompagnati da esperienze professionali di rilievo.

Media dei punteggi: come leggerla senza ansie

Molti candidati vivono la “media dei punteggi GMAT” come un muro invalicabile. Leggono che la media ad Harvard è 730 e pensano subito: “Se non arrivo lì, è finita.” Ma la realtà è molto più sfumata.

La media è solo un indicatore statistico: vuol dire che metà dei candidati ha ottenuto un punteggio più basso. E metà più alto. Non racconta nulla delle altre parti del tuo profilo, né delle strategie che puoi usare per distinguerti. Conosco persone che hanno ottenuto un MBA in scuole prestigiose con punteggi ben sotto la media, grazie a esperienze lavorative straordinarie, carriere internazionali o progetti imprenditoriali di valore.

Un altro dato da ricordare è che il GMAT è un test ripetibile. Se il tuo punteggio attuale non ti convince, puoi migliorarlo. Ma prima chiediti se davvero ne vale la pena. A volte, aumentare di 30 punti richiede mesi di studio intenso, senza un vero ritorno sulle possibilità di ammissione.

La cosa migliore è usare la media dei punteggi come “bussola”, non come barriera. Guardala per capire dove ti collochi, ma non lasciare che condizioni la tua fiducia. La scelta di una business school è un mosaico in cui il punteggio GMAT è solo una tessera.

Cosa fare se il tuo punteggio non convince

E se, dopo tutto l'impegno, il punteggio GMAT non è quello che speravi? È una domanda che tormenta molti candidati. La buona notizia è che non esiste un solo percorso verso il successo.

Prima di tutto, rifletti se vale la pena ritentare. Se pensi di poter migliorare di almeno 30-40 punti con uno studio mirato, potrebbe essere una buona idea riprovare. Ma ricorda: il GMAT richiede tempo, energie e spesso anche un investimento economico. E non sempre qualche punto in più cambia davvero le tue chance.

Molte business school, infatti, valutano il candidato nella sua interezza. A volte un punteggio più basso viene ampiamente compensato da un curriculum professionale interessante, da esperienze internazionali, da progetti imprenditoriali o da lettere di referenza particolarmente solide.

Se senti di non voler ripetere il test, punta su altri aspetti del tuo profilo:

  • Valorizza i tuoi successi professionali nel CV.
  • Scrivi essay autentici, che raccontino la tua storia personale.
  • Cerca di spiegare eventuali debolezze con sincerità e maturità.

Un caso reale? Conosco un candidato che, con un punteggio GMAT di 610, è stato ammesso in una business school europea grazie al suo percorso lavorativo in Africa, dove aveva lanciato una startup di microcredito. La scuola ha visto in lui qualcosa di unico che andava oltre il punteggio.

In sintesi: se il tuo punteggio GMAT non ti convince, non sentirti spacciato. Hai sempre la possibilità di ritentare, ma puoi anche scegliere di puntare su chi sei e su ciò che hai costruito finora.

Quando il punteggio conta… e quando no

Se c'è una cosa che spero di averti trasmesso, è che il punteggio GMAT è importante, ma non è l'unica chiave per entrare nella business school dei tuoi sogni. Sì, alcune soglie esistono, soprattutto nelle scuole più competitive, ma ogni storia di ammissione è diversa e nessun numero racconta davvero chi sei.

Il vero segreto è conoscere i tuoi obiettivi e capire dove si colloca il tuo profilo rispetto alle medie delle scuole che ti interessano. Usa il punteggio GMAT come strumento di orientamento, non come condanna. E se il tuo punteggio non è altissimo, ricorda che puoi sempre giocarti altre carte: esperienze lavorative, motivazione, progetti unici che parlano di te.

Alla fine, le business school cercano leader, persone capaci di portare valore nel mondo. E quel valore non è mai soltanto un numero.

Dubbi comuni

Qual è il punteggio minimo nel GMAT?

Il punteggio minimo possibile nel GMAT è 200, ma nella pratica, le business school considerano raramente punteggi sotto 500 come competitivi.

Con 600 posso entrare in una buona scuola?

Dipende dal programma e dalla scuola: alcune business school accettano 600, ma per le top spesso servono almeno 650-700.

Devo rifare l'esame se il punteggio è basso?

Non sempre: puoi compensare un punteggio più basso con un profilo forte e motivazionale, ma riprovare può aiutare se punti a scuole prestigiose.

Il risultato del GMAT scade?

Sì, il punteggio GMAT è valido per cinque anni dalla data dell'esame, quindi pianifica bene le tue candidature.

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